Il 12 luglio ricorre l’anniversario della morte di Hugo Gerhard Simberg ed il 15 luglio l’anniversario della nascita di Walter Benjamin

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Hugo Gerhard Simberg (Hamina, 24 giugno 1873 – Ähtäri, 12 luglio 1917) è stato un pittore finlandese.

Angelo ferito (finlandese: Haavoittunut enkeli) è un dipinto simbolista ad olio su tela di cm 127 x cm 154 realizzato nel 1903 da Hugo Simberg. È conservato all’Ateneum di Helsinki.
L’opera ci mostra una giovane e delicata fanciulla nelle sembianze di un piccolo angelo che stringe in mano un mazzolino di bucaneve, simbolo universale di purezza e di rinascita.
La testa della creatura è vistosamente bendata e nelle sue ali si intravvedono pallide tracce di sangue. Si trattiene ad una sorta di barella trasportata da due bambini che sembrano alquanto seri, assorti e piuttosto tristi.
L’atmosfera è cupa e solitaria. Il bambino a destra guarda direttamente negli occhi, con un’aria indecifrabile, chi sta osservando il quadro.
Simberg si rifiutò sempre di dare spiegazioni sul significato dell’opera dicendo che voleva “lasciare libero” l’osservatore e non condizionarne le emozioni.
Quando, nel 1905, Simberg ebbe l’incarico di decorare la cattedrale di Tampere, in uno dei suoi affreschi l’artista rappresentò una versione ingrandita de L’angelo ferito.

Hugo Gerhard Simberg, pittore finlandese, allievo di Akseli Gallen-Kallela, sviluppò uno stile molto personale che può dirsi prevalentemente orientato al movimento simbolista.
Le sue opere, in gran parte ispirate al soprannaturale e al macabro, hanno tutte uno strano fascino e immancabilmente riescono a catturare l’attenzione e le emozioni di chi le guarda.
Oltre ai grandi affreschi che realizzò per decorare la cattedrale di Tampere, i suoi dipinti più conosciuti sono: Il giardino della morte (1896), Il demone della pentola (1897), Il contadino e la morte ai cancelli del paradiso e dell’inferno (1897), Sera di primavera quando il ghiaccio di scioglie (1897) e soprattutto il celeberrimo Angelo ferito (1903) che, con il tempo, è diventato addirittura una sorta di icona nazionale della cultura finlandese. Nel 2007 si sono ispirati a quest’opera i Nightwish nel loro video Amaranth e gli Uniklubi nel loro video Luotisade.

Nightwish “Amaranth”

Walter Benjamin (Charlottenburg, 15 luglio 1892 –– Portbou, 26 settembre 1940) filosofo, scrittore

C’è un quadro di Klee che s’intitola ‘Angelus Novus’. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta.” (Tesi di filosofia della storia)

paul klee

Paul Klee “Angelus Novus”

Walter Benjamin nasce a Berlino il 15 luglio 1892, da Emil, antiquario e mercante d’arte, e Paula Schönflies, di famiglia alto-borghese di origine ebraica. Dei suoi primi anni rimane il visionario scritto autobiografico degli anni Trenta Infanzia berlinese, intorno al millenovecento. Dal 1905 per due anni si reca al “Landerziehungsheim” in Turingia, dove fa esperienza del nuovo modello educativo impartito da Gustav Wyneken, il teorico della Jugendbewegung, il movimento giovanile di cui Benjamin farà parte fino alla scoppio della Grande Guerra. Nel 1907 torna a Berlino, concludendo gli studi secondari nel 1912. In quello stesso anno comincia a scrivere per la rivista “Der Anfang”, influenzata dalle idee di Wyneken. Dall’università di Berlino si trasferisce a quella di Friburgo in Bresgovia, dove, oltre a seguire le lezioni di Rickert, stringe un forte sodalizio col poeta Fritz Heinle, che morirà suicida due anni dopo. Scampato all’arruolamento dopo l’inizio della guerra, rompe con Wyneken, che aveva entusiasticamente aderito al conflitto. Nel 1915, trasferitosi a Monaco, dove segue i corsi del fenomenologo Moritz Geiger, conosce Gerschom Scholem, con cui inizia un’amicizia durata fino alla morte. L’anno dopo incontra Dora Kellner, che sposa nel 1917: dalla relazione nasce nel 1918 il figlio Stefan, quando la coppia si è ormai trasferita a Berna, dove Benjamin, già autore di importanti saggi ( Due poesie di Friedrich Hölderlin ; Sulla lingua in generale e sulla lingua degli uomini), l’anno seguente si laurea in filosofia con Herbertz discutendo una tesi sul Concetto di critica d’arte nel Romanticismo tedesco . In Svizzera fa la conoscenza di Ernst Bloch, con cui avrà fino alla fine un rapporto controverso, tra entusiasmi e insofferenza. Nel 1920, tornato a Berlino, progetta senza successo la rivista Angelus Novus, scrive Per la critica della violenza e traduce Baudelaire. Nel 1923 conosce il giovane Theodor Adorno. Il suo matrimonio entra in crisi e nel 1924, durante un lungo soggiorno a Capri, conosce e s’innamora di Asja Lacis, una rivoluzionaria russa che lo induce ad avvicinarsi al marxismo. Pubblica un saggio su Le affinità elettive per la rivista di Hugo von Hoffmanstahl. Nel 1925 l’università di Francoforte respinge la sua domanda di abilitazione all’insegnamento accademico, accompagnata dallo scritto sull’Origine del dramma barocco tedesco, pubblicato infine tre anni dopo, insieme agli aforismi di Strada a senso unico. In questo periodo Benjamin si mantiene con la sua attività di critico e recensore per la “Literarische Welt” e traduttore (di Proust, con Franz Hessel) e viaggia tra Parigi e Mosca, cominciando a maturare il progetto (destinato a rimanere incompiuto) di un’opera sulla Parigi del XIX secolo (il cosiddetto Passagenwerk). Nel 1929 stringe un profondo rapporto con Brecht, che negli anni Trenta, dopo l’avvento del Terzo Reich, lo ospita a più riprese nella sua casa in Danimarca. Il 1933 segna infatti la definitiva separazione dalla Germania. Esule a Parigi, trascorre comunque lunghi periodi a Ibiza, Sanremo e Svendborg. Per la “Jüdische Rundschau” esce Franz Kafka, ma le sue condizioni economiche si fanno sempre più precarie: l’assegno garantitogli dallo “Zeitschrift für Sozialforschung” di Adorno e Horkheimer, per cui pubblica nel 1936 L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica e Eduard Fuchs, il collezionista e lo storico nel 1937, diventa il suo unico mezzo di sussistenza. Nel 1938-39 lavora su Baudelaire (Di alcuni motivi in Baudelaire), ma lo scoppio della seconda guerra mondiale lo induce a scrivere di getto il suo ultimo testo, le tesi Sul concetto di storia. Internato nel campo di prigionia di Nevers in quanto cittadino tedesco, viene rilasciato tre mesi dopo. Abbandona tardivamente Parigi e cerca di ottenere un visto per gli Stati Uniti. Nel settembre del 1940 viene bloccato alla frontiera spagnola dalla polizia: nella notte tra il 26 e il 27 si toglie la vita ingerendo una forte dose di morfina. Ai suoi compagni di viaggio fu concesso di passare il confine il giorno seguente.