Nella medina cosmopolita del racconto nasce Il Grande teatro di Lido Adriano

Un vero esperimento sociale, oltre che culturale condotto da Luigi Dadina e CISIM

RAVENNA
ELISA BIANCHINI
Un grande progetto di teatro comunitario pluriennale sta prendendo vita a Lido Adriano, alle porte di Ravenna: grazie a Luigi Dadina, cofondatore del Teatro delle Albe, e alla collaborazione con il Cisim, gestito e diretto dal Lato Oscuro della Costa, il Grande teatro di Lido Adriano debutterà il 28 maggio come anteprima a Ravenna festival con lo spettacolo “Mantiq At-Tayr. Il verbo degli uccelli”, per la regia dello stesso Dadina e la drammaturgia di Tabar Lamri. Un nuovo teatro che nasce dalla confluenza dei diversi laboratori, già attivi al Cisim di Lido Adriano, chestanno coinvolgendo circa duecento cittadini di età e nazionalità diverse, in una «medina cosmopolita del racconto», come la definiscono gli organiz-zatori, che si caratterizza come un vero e proprio esperimento sociale, oltre che culturale. Sono cresciuto in un villaggio operaio che avevo lasciato molto giovane poco prima che l’eroina portasse via molti amici – rac conta Luigi Dadina – Per ripartire dalla caduta rovinosa dovevo tornare alle mie radici, stare in mezzo alle vite spesso squassate della periferia […J. Operare, es-sere, riconoscersi nel quartiere, paese, periferia, di questo enorme conglomerato di condomini sul mare che trae il suo nome. no. menomen, da una terzina dante. sca in cui si narra dell’arrivo della Madonna greca, patrona della città di Ravenna, giunta da oriente in volo sulle acque del mare, così come sono moltissimi gli abitanti arrivati dal mare, dall’Oriente e dal sud del Mediterraneo, in questo lembo di asfalto e condomini affacciato sul mare Adriatico».
E precisa: «Ci siamo dati un’unica regola: nel nostro teatro il coro è il centro, o arriviamo tutti o non arriviamo. E questa è una regola inderogabile». I laboratori coprono tutti gli aspetti della produzione dello spettacolo: ci sono tre laboratori teatrali, due per i più giovani condotti da Lorenzo Carpinelli e uno per gli adulti guidato da Luigi Dadina, che racconta: «Non avrei mai pensato a una partecipazione cosi grande né a una qualità di ascolto cosi potente tra 1 partecipanti, tra cui numerosi trentenni di Lido Adriano o di Ravenna. Non sono certo un co. reografo, ma attraverso l’ascolto reciproco siamo stati capaci di creare un ballo degli uccelli in volo – una scena che avevo in testa fin dall’inizio – che emoziona e che conferma come gli stormi, le comunità, se guidate ma lasciate libere, diventino creatrici e non esecutrici»; poi il laboratorio di sartoria, a cura di Stefania Pelloni, che produrrà i costumi per lo spettacolo, ideati da Alessandra Carini e Nicola Montalbini sotto la conduzione di Simona Tartaull, Natascia Ferrini e Federica Vicari; il laboratorio di rap, elemento fondante della vita del Cisim, condotto da Albino Nocera con la supervisione di Lanfranco Vicari in arte Moder; il laboratorio di musica d’insieme, che creerà le musiche per lo spet tacolo, in cui sono impegnati una decina fra musicisti e cantanti, sotto la guida di Francesco Giampaoli; infine, il laboratorio di scenografia, condotto da Nicola Montalbini e Alessandra Carini, in cui si intrecciano le competenze di artisti e creativi per dare vita alla struttura visiva del Grande teatro.