Elfriede Jelinek_ritratto di Karin Rocholl, 2004(2)

L’arco di costruzione, ideale e tenace, del Festival Focus Jelinek è stato punteggiato da uno scambio, profondo e generoso con Elfriede Jelinek.

Appositamente per il Festival Focus Jelinek, Elfriede Jelinek ha scritto e donato il testo Ritornare! In Italia!, di cui riportiamo un paragrafo nella traduzione di Rita Svandrlik.

Il testo integrale sarà letto in occasione del Festival (per programma e informazioni: festivalfocusjelinek.it).

 

Ritornare! In Italia! 

[…] non riesco a lasciare il luogo in  cui sono. Che importa. L’estraneità non è qui, sta là dove non è estranea, lo preferisce. Ha ragione. Alcuni sono attirati dalla lontananza, io non vengo attirata da nessuno. Non esiste più un luogo in cui ci sia qualcosa che mi sovrasta, quindi devo sovrastare me stessa, ci sono riuscita in modo eccellente, no, a dire il vero no. Con cosa mi devo misurare se intorno a me non si innalza nulla che io non conosca già. Ci ho pensato preventivamente. Niente verso cui alzare lo sguardo, perché dove si è tutto è piccolo. Anche se il Duomo di Santo Stefano è nelle vicinanze, ma è da molto tempo che non alzo lo sguardo verso di lui. Che cosa è scomparso dalla vista? Non si trattava di dèi, quelli li ho lasciati sul Foro Romano, sulle colline di Olevano, a Firenze sopra il ponte sull’Arno, luoghi in cui tanti ci sono stati spesso, ma io non spesso. E questi luoghi mi hanno lasciata, lasciata indietro. Ma non a metà strada o in mezzo alla via, mi hanno lasciata lì dove sono da sempre. Dove mi oriento bene. The answer, my friend, is blowin’ in the wind. La risposta la sa il vento, e io la so. Il vento viene da tutt’altra parte. Io non vengo, perché non vado nemmeno.

 

Le cose sono immagini apparentemente innocenti, ma è necessario andare dietro le cose,

strappare via questa innocenza e dare alle cose la loro storia. […]

Io cerco di decostruire la realtà.

Questa realtà, io la faccio ogni volta per così dire a pezzi,

come se separassi a strappi le tende di un sipario,

per rabbia contro il testo che c’è dietro. *

 

Elfriede Jelinek*

da un’ intervista a Elfriede Jelinek di Renata Caruzzi

 

 

Elfriede Jelinek

Elfriede Jelinek è nata a Mürzzuschlag, in Austria nel 1946. Ha studiato al Conservatorio di Vienna, dove si è diplomata organista. Giovanissima ha fatto il suo esordio letterario nel 1967 con la raccolta di poesie Schatten Lisas, cui sono seguiti romanzi, opere teatrali e interventi saggistici e articoli.

Nel 2004 le è stato conferito il Premio Nobel per la letteratura per “il fluire musicale di canto e controcanto nei romanzi e nei drammi, che con straordinario ardore linguistico rivelano l’assurdità dei cliché della società contemporanea e il loro potere soggiogante”.

Nel corso della sua carriera ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui, oltre al premio Nobel, premio Büchner (1998), premio Böll (1986), premio Heine (2002), premio Else Lasker Schüler (2003).

Ha scritto la sceneggiatura del film Malina (1991) di Werner Schroeter, dal libro di Ingeborg Bachmann.

Il suo romanzo La pianista (1983) ha ispirato l’omonimo film del 2001 di Michael Haneke (vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2001 e Benoit Magimel e Isabelle Huppert premio come miglior attore e miglior attrice).

Elfriede Jelinek è tra le voci più acute e pungenti della scena contemporanea. Con la sua scrittura ingrandisce e rimpicciolisce i panorami, gli affreschi, i ‘nidi’, le rappresentazioni in cui siamo calati, smonta dall’interno, anche del linguaggio, le architetture e le fondamenta su cui si reggono e costruiscono le relazioni scavando nella natura tagliente e multiforme del potere.

La sua scrittura, abrasiva e corrosiva, consegna un’immersione, la discesa in luoghi dove si annidano il linguaggio, le rappresentazioni, la memoria, un ‘luogo’ affilato da cui fuoriescono tensioni e questioni della nostra contemporaneità.

 Conosciuta a livello internazionale, in Italia è ancora un’autrice da scoprire e approfondire.

 In Italia, Elfriede Jelinek è presente con Nuvole.Casa, (SE, 1991), La pianista (Einaudi, 2005), Le amanti (Frassinelli, 2004), La Voglia (Frassinelli, 2004), Bambiland (Einaudi, 2005), L’addio. (Castelvecchi, 2005), Sport. Una pièce – Fa niente. Una piccola trilogia della morte (Ubulibri, 2005), Voracità (Frassinelli, 2005), Loro non come loro (Effigie, 2009), Jackie (Forum, 2010), FaustIn and out (Titivillus, in uscita autunno 2014).